4 - Metodologia

Ultima modifica: 29/11/2024

Tra i concetti base che tratta la Norma si trovano quelli di:

  • Distanza di separazione statica e dinamica (§ 4.2)
  • Piano di riferimento (§ 4.3)
  • Reaching distance to SRMCD (§ 4.6)

Distanza di separazione statica e dinamica

Vengono considerati due diversi scenari:

  • Distanza di separazione statica: è la distanza di separazione determinata fino al limite massimo della zona pericolosa, indipendentemente dalla posizione effettiva della fonte di pericolo entro i limiti fisici della macchina, o dalla posizione della macchina stessa.
  • Distanza di separazione dinamica: è la distanza di separazione determinata dal confine della zona pericolosa che la fonte di pericolo può raggiungere in base alla sua posizione effettiva e al cambiamento di questa posizione durante il tempo di risposta totale del sistema T per ottenere la riduzione del rischio richiesta.

Piano di riferimento

Il concetto di «piano di riferimento» è stato introdotto dalla EN ISO 13855 perché, in alcune applicazioni, il movimento vicino a macchinari richiede che le persone cambino quota per eseguire le attività previste (ovvero, salgono o scendono di livello). Inoltre, la progettazione di macchinari può consentire alle persone di cambiare livello durante l’accesso alla zona di pericolo o per raggiungere un comando manuale relativo alla sicurezza.

In questi casi, come piano di riferimento per gestire il rischio di raggiungimento dei pericoli, deve essere considerato il livello che la persona sta utilizzando per l’accesso a tali pericoli. Quando è presente un cambiamento di elevazione (ad es. gradino, piattaforma, telaio della macchina), il piano di riferimento deve essere determinato secondo la Tabella 1 presente nella Norma.

Reaching distance to SRMCD

La reaching distance ha sempre fatto riferimento alla distanza che sussiste tra le parti del corpo e le zone pericolose potenzialmente raggiungibili. Il concetto di distanza di raggiungimento nella norma EN ISO 13855 viene ampliato per includere l’accesso agli SRMCD situati all’interno di spazi protetti. Questi SRMCD, una volta attivati, possono introdurre un rischio nuovo o maggiore per l’operatore. Pertanto, il posizionamento di tali SRMCD dovrebbe essere preso in considerazione al fine di garantire che non siano facilmente raggiungibili dall’operatore quando si trovano in uno spazio protetto.