Ultima modifica: 05/05/2023
Nel capitolo 9 della Norma vengono fornite prescrizioni relativamente ai circuiti e alle funzioni di comando e controllo. In particolare, la Norma specifica le sorgenti alimentazioni dei circuiti di comando e controllo, le tensioni nominali del circuito di comando e controllo, e la protezione.
Per quanto riguarda l’alimentazione, la Norma specifica che nel caso di alimentazione da una sorgente in AC (corrente alternata) devono essere utilizzati trasformatori con avvolgimenti separati per separare l’alimentazione potenza dall’alimentazione di comando e controllo.
Al paragrafo 9.2 vengono descritte le funzioni di comando e controllo.
Tra le funzioni di comando e controllo sono descritte le tre categorie di funzioni di arresto:
– Categoria di arresto 0;
– Categoria di arresto 1;
– Categoria di arresto 2.
Al paragrafo 9.2.3 vengono elencate le funzioni della macchina, tra le quali troviamo:
– Avviamento: le funzioni di avviamento devono operare energizzando il circuito corrispondente
– Arresto: le funzioni di arresto devono essere prioritarie rispetto alle funzioni di avviamento associate.
– Operazioni di emergenza (arresto di emergenza, interruzione di emergenza).
- Arresto di emergenza: deve funzione come categoria 0 o come categoria 1. La scelta della categoria dell’arresto di emergenza deve essere determinata dalla valutazione del rischio della macchina.
- Interruzione di emergenza: si realizza interrompendo l’alimentazione relativa mediante apparecchi di manovra elettromeccanici, effettuando un arresto di categoria 0 degli attuatori di macchina collegati a tale alimentazione.
Al paragrafo 9.2.3.5 vengono descritti i modi di funzionamento del macchinario e le condizioni di sicurezza da prevedere quando il macchinario è progettato e costruito per consentire il suo uso in diversi modi di comando o di funzionamento che richiedono differenti misure di protezione e che hanno un impatto diverso sulla sicurezza. In particolare, la Norma specifica di prevedere un selettore di modalità il quale possa essere bloccato in ogni posizione (per esempio mediante chiave). Il Costruttore deve implementare le relative funzioni di sicurezza per ogni modalità di funzionamento. È ben dettagliato nella Norma che la selezione della modalità di funzionamento non deve di per sé avviare il funzionamento della macchina.
La Norma descrive dei paragrafi seguenti i comandi ad azione mantenuta [§ 9.2.3.7], i comandi a due mani [§ 9.2.3.8], i comandi di abilitazione [§ 9.2.3.9], i comandi avviamento-arresto combinati [9.2.3.10].
Al paragrafo 9.3.6 vengono fornite le prescrizioni da seguire per la sospensione delle funzioni di sicurezza e/o delle misure di protezione.
Può risultare necessario sospendere le funzioni di sicurezza e/o le misure di protezione per eseguire operazioni di regolazione o manutenzione. Il Costruttore deve prevedere un selettore per soddisfare tale funzione. Tuttavia, il selettore deve simultaneamente:
– Disabilitare tutte le altre modalità di funzionamento
– Consentire il funzionamento solo mediante l’uso di un dispositivo ad azione mantenuta o dispositivo di comando analogo posizionato in modo tale da consentire la vista degli elementi pericolosi;
– Consentire il funzionamento degli elementi pericolosi solo in condizioni di rischio ridotto;
– Impedire l’implementazione di funzioni pericolose mediante intervento volontario o involontario sui sensori della macchina.
Al capitolo 9.4 vengono descritte le funzioni di comando in caso di guasto. In particolare, quando guasti o disturbi in un equipaggiamento elettrico possono portare a una situazione pericolosa o causare un danno alla macchina o alla produzione, il Costruttore deve valutare appropriate misure per ridurre le probabilità che si verifichino tali guasti o disturbi. Le misure prescritte e la misura in cui sono implementate, sia individualmente sia in combinazione tra loro, dipendono dal livello di rischio relativo alla rispettiva applicazione.
Esempi di tali misure che possono essere appropriate includono ma non sono limitate a:
– Interblocco di protezione del circuito elettrico;
– Uso di tecniche circuitali e componenti sperimentali;
– Azione completa o parziale ridondanza, o diversità;
– Prove funzionali.
I sistemi elettrici di comando devono avere un livello di prestazione adeguato, determinato in base alla valutazione del rischio della macchina.
Le misure per ridurre i rischi in caso di guasto includono, ma non sono limitate a:
– Uso di tecniche circuitali e componenti sperimentali;
– Misure per la ridondanza parziale o completa;
– Misure per la diversità;
– Misure per prove funzionali.
Al paragrafo 9.4.3 vengono descritte le protezioni contro il malfunzionamento dei circuiti di comando. Il Costruttore deve adottare misure per ridurre la probabilità che guasti d’isolamento su un qualsiasi circuito di comando possano causare un malfunzionamento, come ad esempio avviamento involontario, movimenti potenzialmente pericolosi, o impedire l’arresto della macchina.
Le misure per soddisfare tali prescrizioni comprendono ma non sono limitate ai seguenti metodi:
– Metodo a) circuiti di comando collegati a terra alimentati da trasformatori;
– Metodo b) circuiti di comando non collegati a terra alimentati da trasformatori;
– Metodo c) circuiti di comando alimentati da trasformatori con un avvolgimento a presa centrale collegato a terra;
– Metodo d) circuiti di comando non alimentati da un trasformatore.