Ultima modifica: 03/04/2023
In Italia, la Guida 31-35 alla EN 60079-10-1 del 2010 è stata abrogata da un paio d’anni.
A fine 2020 è stato pubblicato dal CEI un rapporto tecnico Infrastrutture del gas – Esempi applicativi per la classificazione CEI UNI TR 11798 che non è da intendersi come una Guida alla norma.
Esso, quindi, rappresenta l’approccio consigliato dal CEI alla classificazione di luoghi con pericolo esplosione in Italia. Il rapporto utilizza l’approccio di base della nuova edizione della norma EN 60079-10-1 del 2020 con considerazioni aggiuntive.
L’approccio è quello del vecchio allegato C della norma del 2016, associato alla caratteristica di emissione e ai grafici logaritmici che determinano il grado di diluzione e la distanza pericolosa.
Una delle principali novità del technical report che cambia significativamente i risultati di classificazione (si ricorda che la passata metodologia del Vz è stata negli ultimi anni criticata per i suoi risultati ritenuti troppo conservativi) riguarda la dimensione dei fori di guasto.
Si riportano di seguito:
- il prospetto 6 del nuovo TR italiano
- la tabella B.1 della nuova norma EN 60079-10-1
CEI UNI TR 11798
EN 60079-10-1
Come si può notare, il TR fornisce dimensioni dei fori suddivise per tipologia giunzione, di guarnizione e per diversi range di pressioni. Ad esempio, il foro di un filetto avrà dimensione di 0,1 mm2 a prescindere dalla pressione (lettera h del prospetto 6); mentre una flangia in acciaio rating CL o PN con finitura superficiale di tipo RF (raised face) e di tipo piano (flat face), con guarnizioni in fibra compressa o similari avrà fori da 0,25 mm2 per pressioni minori o uguali a 5 bar e fori di 2,5 mm2 per pressioni maggiori di 5 bar (lettera g del prospetto 6).
La norma, invece, fornisce dimensioni dei fori incluse all’interno di range e suddivise per tipologia di giunzione e presenza di parti in movimento, oltre a considerare la possibilità che il foro riesca ad estendersi durante la perdita.
In entrambi i casi, però, è evidente come i tipici fori di guasto utilizzati seguendo il metodo della Vecchia CEI 31-35, quali 2,5 mm2 per le flange e 0,1-0,5 mm2 per i filetti, possano risultare notevolmente ridotti.
Di conseguenza, zone che fino a qualche anno fa risultavano classificate, potrebbero oggi risultare non più classificate.