Ultima modifica: 03/03/2023
L'edizione 2016 della norma EN ISO 60079-10-1 contiene un nuovo Allegato C: Efficacia della ventilazione.
Nella precedente versione della norma, l’efficacia della ventilazione avveniva con la stima del volume Vz=volume ipotetico di atmosfera potenzialmente esplosiva comprensiva del coefficiente di sicurezza k, [m3].
Il metodo sviluppato consente di determinare il tipo della zona attraverso:
- la stima della portata di ventilazione minima richiesta per prevenire l'aumento significativo di un'atmosfera esplosiva per la presenza di gas;
- il calcolo di un volume ipotetico, Vz che permette di determinare il grado di ventilazione;
- la valutazione del tempo di persistenza dell'emissione;
- la determinazione del tipo di zona partendo dal grado e dalla disponibilità della ventilazione, nonché dal grado dell'emissione;
- la verifica che la zona e i tempi di persistenza siano compatibilii.
Tuttavia la metodologia del Vz è stata negli ultimi anni criticata, per dare indicazioni molto conservative.
In altri termini, zone classificate Zone 2 in base al volume Vz > 100dm3, erano risultate con altri metodi e prove sperimentali assolutamente sicure: un’eventuale esplosione avrebbe causato sovrapressioni di pochi mbar.
La nuova metodologia confronta la velocità dell’aria nell’intorno della sorgente di emissione uw, con la Portata Caratteristica dell’emissione Wg*, calcolata con l'equazione a lato.
Particolare attenzione merita il coefficiente k, non più da assumere in relazione al grado di emissione della sorgente ma in funzione dell'affidabilità sul dato dell'LFL. Sostanze pure ed evidenze univoche su tale parametro consentono di limitare l'intervallo di incertezza e quindi assumere un k unitario. Invece, in presenza di maggiori incertezze sul limite inferiore di infiammabilità (es. miscele idroalcoloche, GPL, ecc…) sarà necessario adottare k inferiori all'unità. Il grado di diluizione, una volta noti uw e Wg*, verrà ricavato dal seguente diagramma logaritmico.