Ultima modifica: 03/03/2023
L’ultima edizione della norma ATEX è stata pubblicata come EN il 1° dicembre 2015.
La normativa ATEX EN 60079-10-2 tratta la classificazione dei luoghi dove possono manifestarsi pericoli associati alla presenza di polvere e può pertanto essere utilizzata come base per effettuare la corretta scelta ed installazione di apparecchiature per l’uso nei luoghi pericolosi.
Essa stabilisce i criteri essenziali nei confronti dei quali i pericoli di accensione possono essere valutati e fornisce una guida sui parametri di progetto e di controllo che possono essere utilizzati per ridurre tale pericolo. Per il processo di identificazione e di classificazione delle Aree ATEX, ossia dei luoghi pericolosi, sono forniti criteri generali e particolari.
Tra le novità introdotte dalla normativa ATEX vi è una trattazione delle Miscele Ibride (allegato C). Una miscela ibrida è una miscela combinata di un gas infiammabile o vapore con una polvere combustibile o particelle combustibili. Questa miscela ibrida può comportarsi in modo diverso rispetto al gas/vapore o alla polvere, singolarmente. Una miscela ibrida può formare atmosfere esplosive al di fuori dei limiti di esplosività dei gas/vapori o delle concentrazioni esplosive della polvere, considerati singolarmente. Si raccomanda che una miscela ibrida sia considerata esplosiva se la concentrazione del gas/vapore supera il 25 % del LEL per il gas/vapore.
I pericoli presentati dalle polveri sono i seguenti:
– la formazione di una nube di polvere da qualsiasi sorgente di emissione, compreso uno strato o un accumulo, tale da formare un’atmosfera esplosiva da polvere;
– la formazione di strati di polvere, che non sono probabilmente in grado di formare una nube di polvere, ma che possono accendersi a causa dell’auto-riscaldamento o dell’esposizione a superfici calde o a radiazioni termiche, e causare un pericolo d’incendio o surriscaldamento dell’apparecchiatura. Lo strato acceso può anche comportarsi come una sorgente di accensione di un’atmosfera esplosiva.
a) Il primo passo è identificare se il materiale è combustibile e, per gli obiettivi della valutazione delle sorgenti di accensione, determinare le caratteristiche del materiale stesso. I parametri che dovrebbero essere considerati sono le dimensioni delle particelle, il contenuto di umidità, la temperatura minima di accensione della nube e dello strato e la resistività elettrica.
Deve essere identificato il gruppo di polvere adatto:
Gruppo IIIA per le particelle solide combustibili;
Gruppo IIIB per la polvere non conduttrice;
Gruppo IIIC per la polvere conduttrice.
b) Il secondo passo è identificare i componenti delle apparecchiature che possono contenere miscele esplosive di polveri o che possono essere sede di sorgenti di emissione. Per fare ciò può essere necessario consultare gli schemi delle linee di processo e i disegni relativi alla disposizione dell’impianto. Questa fase dovrebbe includere l’identificazione della possibilità della formazione degli strati di polvere.
c) Il terzo passo è determinare la probabilità che la polvere sia rilasciata da dette sorgenti da cui deriva la probabilità di formazione di atmosfere esplosive nelle varie parti dell’impianto.