Ultima modifica: 26/02/2024
Questo è un aspetto importante sottolineato nell’edizione del 2021 della IEC 62061.
Consideriamo come sottosistema di uscita un contattore che previene ad una lama di girare. La sottofunzione di sicurezza è la seguente: quando la bobina del contattore è de-energizzata, i contatti di potenza si aprono.
I possibili guasti del contattore sono i seguenti:
- I contatti di potenza si apriranno quando la lama sta funzionando normalmente, sebbene nessuno sia entrato nell’area protetta: guasto sicuro. Ipotizziamo che l’apertura dei contatti non sia dovuta alla perdita del segnale elettrico; il segnale è presente, la bobina è energizzata (1 ⇒ 1) e, nonostante ciò, i contatti di potenza si aprono all’improvviso. Può essere considerato molto improbabile e quindi il tasso di guasto corrispondente è considerato λS≈0.
- I contatti di Potenza non si apriranno quando, ad esempio, una persona entra nell’area protetta; in altri termini, la bobina è de-energizzata (1 ⇒ 0) ma i contatti restano incollati e non si aprono: si tratta di guasto pericoloso λD.
- I contatti di potenza si chiudono da soli sebbene la bobina sia de-energizzata (0 ⇒ 0): è un guasto pericoloso λD.
- I contatti di potenza non si chiudono una volta, la funzione di sicurezza è resettata e il pulsante di start della lama viene attivato, sebbene la bobina sia energizzata (0 ⇒ 1). Questo guasto non è rilevante per la funzione di sicurezza e ha influenza solo sulla disponibilità della lama. Ciò significa che si tratta di un guasto senza effetto λNE e non di un guasto sicuro.
Ciò significa, anche in questo caso, che λS ≈ 0 e quindi
SFF = (λS+λDD) / (λS+λD ) = λDD/λD = DC
Questo ragionamento è valido per la maggior parte dei componenti elettromeccanici. Tali componenti sarebbero definiti di tipo A, secondo la norma IEC 61508-2. Il ragionamento non è applicabile ai componenti di tipo B.
Mentre i sistemi di sicurezza in Low demand sono solitamente realizzati con componenti elettronici (tipo B), nei sistemi di sicurezza in High demand si utilizzano anche componenti elettromeccanici come interblocchi meccanici, pressostati e contattori.
Date le considerazioni di cui sopra, ora chiaramente enunciate nella seconda edizione della norma IEC 62061, i produttori e i laboratori devono prestare attenzione nell’attribuire i guasti sicuri ai componenti elettromeccanici.