Ultima modifica: 10/07/2023
Un sistema di protezione a “chiave intrappolata” (trapped key system) si basa sul trasferimento di chiavi tra l’area di comando di una fonte di energia (cabina di comando, dispositivi di manovra di sezionamento) e un meccanismo di bloccaggio fissato su una protezione fissa che permette l’accesso a un’area pericolosa. Questo sistema è pensato per prevenire il rischio di avviamento inatteso dei macchinari e di intrappolamento all’interno di un’area pericolosa grazie a procedure sequenziali basate su sistemi di bloccaggio e chiavi.
La caratteristica essenziale del sistema è che una medesima chiave mobile può essere intrappolata nello stesso momento o nel dispositivo di comando della fonte di energia o nel meccanismo di bloccaggio della protezione fissa: l’accesso a un’area pericolosa risulta perciò subordinato al sezionamento della fonte di energia dell’area stessa.
Per esempio, una chiave viene utilizzata per isolare una fonte di energia elettrica come un sezionatore. Questa chiave, precedentemente intrappolata, viene rilasciata e può essere utilizzata per accedere attraverso un cancello o una porta, ad un’area pericolosa inserendola e ruotandola in una serratura di accesso sbloccando così il sistema di bloccaggio. La chiave rimane quindi intrappolata.
Finché il sistema di sbloccaggio risulta sbloccato e l’area pericolosa risulta accessibile non vi è la possibilità di re-energizzare.
Inoltre, all’avvenuto intrappolamento della chiave nel sistema di bloccaggio una nuova chiave personale o di sicurezza può essere rilasciata dalla serratura di accesso; essa impedisce la chiusura dell’area pericolosa finché non viene reinserita nel sistema di bloccaggio, permettendo così il rilascio della chiave iniziale.
Schema
1 protezione mobile
3 attuatore
5 sistema di attuazione
6 sistema di output
7 trasferimento intermedio della chiave
8 Dispositivo di interblocco di tipo 5 (blocco di accesso)
9 Dispositivo di interblocco di tipo 5 (interruttore a chiave)
10 Sistema di interblocco a chiave intrappolata
Altre prescrizioni
Ecco altre interessanti prescrizioni presenti nell’Annex L riguardanti le trapped keys:
La Norma vieta la condivisione della medesima chiave da parte di più dispositivi. Ad esempio, una chiave che arresta e permette l’accesso sicuro a un macchinario A non deve permettere l’accesso o il controllo di un macchinario B. Per evitare ciò la Norma prevede la codifica delle chiavi (key coding).
6.4.2 Key coding. Key coding shall prevent two or more devices unintentionally sharing the same key, which can result in a hazard. For example, a key that shuts down and allows safe access into a particular machine shall not allow access or control of another machine.
La Norma, per evitare che una chiave sia rimossa troppo facilmente dalla propria serratura, dichiara che essa non possa essere estratta se non applicando una forza di almeno 250 N e che tutte le parti del sistema di bloccaggio, chiave compresa, siano in grado di sopportare una coppia (applicata alla chiave) di almeno 5 Nm.
6.4.3 Key retention. In order to prevent the key from being easily removed from the Type 5 device in the trapped position it shall not be possible to remove the key out of the Type 5 device with a force less than 250 N. All of the parts that are intended for blocking the key, including the key itself, shall be able to withstand a torque of at least 5 Nm applied to the key.
Furthermore, at torque values greater than 5 Nm, it shall be ensured that the key does not shear out ofthe device resulting in a loss of the safety function (e.g. through design features such as predetermined breaking points).
Le chiavi per i dispositivi di interblocco di tipo 5 devono essere progettate in modo da non essere facilmente replicabili.
6.4.4 Reproduction of keys. Keys for type 5 interlocking devices shall be designed in a way that they are not easily reproduced (for example with hand tools or by a locksmith), other than by the original device manufacturer.